Monitoraggio del vigneto comprende:
(temperatura e umidità dell’aria, bagnatura fogliare, precipitazioni) per adottare una strategia di difesa maggiormente mirata alle condizioni effettivamente presenti e quindi favorevoli allo sviluppo delle principali crittogame fa parte di una gestione oculata ed attenta ai criteri di sostenibilità.
Tuttavia, una volta assunta la decisione di dotarsi di strumentazione per il monitoraggio, è fondamentale prestare attenzione alla qualità delle informazioni che si possono ricavare: spesso infatti i sensori di misurazione vengono posizionati per motivi di semplicità o per i limite tecnico della strumentazione scelta, esternamente alla vegetazione (in capezzagna, a lato del vigneto, al centro aziendale), trascurando così i margini di precisione che si possono raggiungere se ci si pone come obiettivo non tanto la rilevazione delle condizioni presenti in azienda, ma delle condizioni in cui si trova la vegetazione, che è il vero bersaglio del patogeno.
Oggi infatti la tecnologia consente di posizionare in vigneto gruppi di sensori poco ingombranti, le cui rilevazioni vengono acquisite da unità di registrazione più grandi che possono essere collocate ad una distanza anche di qualche centinaio di metri. Il tutto senza fili, così da limitare l’intralcio alle operazioni colturali. I riscontri che abbiamo ottenuto ci hanno permesso di verificare come spesso le condizioni all’interno della stessa azienda cambino da un vigneto all’altro, anche se distanti qualche centinaio di metri, e queste micro variazioni possono in molti casi essere sufficienti perchè il patogeno si sviluppi con velocità ed aggressività differenti rispetto ad una difesa che risultando uniforme e rigida nelle scelte si rivela nel lungo periodo meno efficace.
Certamente la maglia di monitoraggio deve essere ponderata alla capacità di differenziare o adeguare la capacità di gestione degli interventi che possono poi essere messi in atto, oltre che all’investimento per un sistema di monitoraggio diffuso anziché a punto fisso, ma le differenze che emergono dal monitoraggio su più punti non solo sono tali da giustificarne l’adozione (vedi grafico 1 e 2), ma possono costituire il presupposto per una conoscenza più approfondita dei propri filari e quindi per una difesa più mirata e sostenibile.
Grafico 1. – Andamento temporale dei valori di bagnatura fogliare misurati all’interno della vegetazione: le differenze tra i 3 vigneti risultano molto accentuate nei diversi momenti della stessa giornata, nonostante la vicinanza dei punti di rilevazione (distanza tra vigneto 2 e vigneto 3: 70 metri; distanza tra vigneti 2 e 3 dal vigneto 1: 250 metri) con un effetto significativo a carico delle condizioni determinanti l’aggressività delle crittogame nei confronti della vite. Bagnatura fogliare media nell’intervallo temporale considerato: vigneto 1: 15%; vigneto 2: 3%; vigneto 3: 59%.
Grafico 2. – Andamento temporale dei valori di temperatura dell’aria misurati all’interno della vegetazione: le differenze tra i 3 vigneti risultano significative nel corso non solo dell’intero periodo ma anche della stessa giornata, influenzate dall’esposizione ai raggi solari e dallo sviluppo raggiunto dalla vegetazione nei diversi substrati pedologici, nonostante la vicinanza dei punti di rilevazione (distanza tra vigneto 2 e vigneto 3: 70 metri; distanza tra vigneti 2 e 3 dal vigneto 1: 250 metri). Temperatura media dell’aria: vigneto 1: 18°C; vigneto 2: 13°C; vigneto 3: 14°C